Le origini del Barbone

L’ origine della razza barbone si perde nella notte dei tempi e come sem pre, quando le razze canine hanno una storia antica, le origini sono soggette a speculazioni e teorie. Antichi manufatti egizi e romani risalenti a circa 3000 anni or sono suggeriscono che un cane simile al barbone fosse allevato perché considerato rustico cane da caccia che eccelleva nel ri porto della selvaggina dalle paludi e acqui trini. Ma alcuni credono che discenda dal Nordafricano barbet in seguito importato dagli Arabi nella penisola Iberica e da qui diffusosi in diversi paesi europei. Si consindera sia strettamente imparentato con il cao d’agua Portoghese e l’irish water spaniel, e probabilmente anche con l’italianissimo la gotto romagnolo, razze che hanno diverse similitudini col barbone. Il cane barbone In GermanIa Nonostante i cani barboni il più delle volte siano associati alla Francia, gli storici oggi dicono che la razza si sia originariamente sviluppata in Germania, dove questi cani erano usati soprattutto per la caccia. In passato i cani di razza barbone esistevano solo nella varietà più grande (grande mole o standard), grazie alla selezione che verte va in tal senso e all’influenza degli incroci con cani provenienti dalla Russia. Su detti incroci si possono trovare tracce in scritti e dipinti risalenti all’epoca, dai quali si può dedurre che il barbone in Russia, a quel tempo, era di tipo decisamente più leggero di quello allevato in Francia e in Germania: gli arti erano lunghi, il corpo compatto, la testa e il collo già raffinati ed eleganti, il pelo era riccio e di una buona tessitura, questi cani erano generalmente più agili e scattanti rispetto agli esemplari allevati negli altri paesi e venivano utilizzati prevalentemente sia per il riporto sia per ricercare dei volatili. Tutti questi soggetti, già ben distinguibili e riconoscibili come razza, venivano quindi allevati in paesi diversi sopra tutto per scopo venatorio. È importante notare che durante lo sviluppo della razza, siano esistiti differenti tipi di cane barbone, in quanto non esisteva uno standard preciso cui fare riferimento per la selezione. Perfino il nome poodle con cui in larga par te è denominata la razza nella maggior par te dei paesi del mondo, ha radici tedesche, sembra che il nome sia l’evoluzione della parola “Pudel” che significa “cane da acqua” o della parola “Pudlen” che si traduce con “saltare in acqua”. Opere d’arte del famoso artista tedesco Albrecht Durer comprovano che la razza fosse popolare in Germania già nel XVI se colo. Durante quel tempo si distinguevano due diversi tipi di pelo: riccio e cordato. I cani cordati sfoggiavano, corde di pelo annodato, che ricordano i dreads o dreadlocks (acconciatura tipica dei rastafariani) e da vano al cane un aspetto unico, in parte si milare ai komondor e puli Ungheresi. La popolarità del mantello cordato raggiunse l’apice attorno al XX secolo poi andò in rapido declino poiché la difficoltà di man tenere pulite ed elastiche le corde di pelo, unitamente alla nomea di essere un ricetta colo di sporco maleodorante, ha bloccato la popolarità e la diffusione dei soggetti di I barboni cordati furono considerati una razza distinta fino agli inizi del 1900, ma fu in seguito determinato che entrambe le tipologie di pelo appartenessero a un’unica e medesima razza. Il tipo cordato, avendo pelo molto difficile da gestire e oggi è una rara curiosità. l’orIgine francese Non si sa esattamente quando il cane bar bone arrivò in Francia, però i primi soggetti di cui si ha traccia in quel Paese era no cani da caccia della taglia più grande, come quelli esistenti in Germania. Questo tipo di cane, chiamato “Caniche”, era un utile compagno dei cacciatori francesi di anatre e altri uccelli acquatici. Una versione più piccola del barbone ebbe qui le sue radici, divenendo un cane più elegante e dedito alla compagnia. Non è comunque dato per certo, se la versione più piccola del barbone grande mole si sia sviluppata realmente in Francia o sia arrivata da qualche altro paese, resta comunque indubbio che i francesi diedero un forte contributo all’allevamento di questi bar boni più piccoli. spumeggiante intelligenza del barbone, la sua illimitata fedeltà e il suo aspetto uni co lo hanno reso così caro ai francesi da farlo diventare il cane nazionale.
Dopo le guerre Napoleoniche, solda ti Britannici al ritorno dalla Francia e Germania portarono nel loro paese un gran numero di cani barboni, dove diven nero regolari concorrenti dei ring espositi vi dal 1880. Il primo barbone fu registrato presso il Kennel Club nel 1874 e il Curly Poodle Cub of England, la prima associazio ne inglese a tutela della razza, fu fondata nel 1876. Inizialmente i cani barboni iscritti alle esposizioni di morfologia erano esposti tutti assieme, senza riguardo alle diversità di taglia o al tipo di mantello. Fino al 1910 i barboni ricci e i cordati non furono col locati in classi distinte e nemmeno le taglie più piccole furono giudicate separatamente; inoltre tutti i barboni delle taglie più piccole, erano classificati come miniature, f ino al 1940 quando i barboni toy ricevet tero un proprio riconoscimento dai club di allevatori a livello mondiale. Il primo debutto sui ring inglesi avvenne nel 1891 all’esposizione canina Crufts®, dove i cani barboni ottennero buoni ri conoscimenti e, per ben cinque volte, dal 1955 in poi cani barboni grande mole e toy ottennero il Best in Show. L’unica taglia che inspiegabilmente non conseguì questo titolo fu il cane barbone miniature

LE ORIGINI DELLA TOELETTATURA DEL BARBONE
Arte che sopravvive tutt’oggi, infatti, diverse toelettature si basano su storici scopi di utilità. Rigonfiamenti di pelo che sembrano essere nient’altro che ornamenti sono in realtà accorgimenti di toelettatura derivanti dall’eredità di cane da caccia. I pompon piazzati sulle anche sulle gambe, proteggevano le giunture dall’acqua fredda e dalle abrasioni. Il folto mantello lasciato sul petto e torace aveva il compito di proteggere e mantenere caldi gli organi vitali. Le aree rasate dei qua ti posteriori e delle gambe riducevano la resistenza dell’acqua e permettevano un nuoto più libero nelle aree palustri in cui era richiesto di lavorare ai cani. Persino il fermaglio oggi puramente decorativo che trattiene il pelo sull’estremità della testa può avere un significato storico come metodo d’identificazione individuale dei cani a caccia nei canneti.

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Barboni Grande mole dal 1983

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